Lara Vinca Masini

Colore e luce per la vita

Il lavoro artistico si può presentare, così, direttamente, nella sua funzione primaria, quella di una diversa e più libera comunicazione.
Artisti presenti: Claudia Hendel, Andrea Lemmi, Paolo Pianigiani, Roberto Pupi, Stefano Turrini.

“Ho trovato interessante il fatto che Mirella Angotti mi abbia chiesto, più di un anno fa, di coinvolgere alcuni artisti legati al territorio toscano perché inserissero, a turno, alcuni loro lavori all’ interno di Alisè, il suo spazio operativo, per renderlo più piacevole e più familiare. Sarebbe stato, allo stesso tempo, un mezzo per allargare anche l’approccio alle arti visive a settori diversi da quelli istituzionali e mercantili delle gallerie d’arte.
Si è trattato, infatti, di entrare in un luogo nel quale si prestano cure a persone sofferenti che, certo, non sempre sono disponibili a distrarsi dalle proprie preoccupazioni. Ma siamo convinti che, comunque, un ambiente reso più accogliente e più luminoso dalla presenza di opere d’arte predispone, anche inconsciamente e inconsapevolmente, a distogliere l’attenzione dai problemi personali e ad aprirsi ad una più serena consapevolezza, in particolare quando i lavori siano soprattutto ricerche sul colore e sulla luce (in questo senso sono state scelte quasi tutte le opere presentate). E penso che anche per gli artisti che hanno aderito al progetto sia stata un’esperienza interessante, perché hanno l’opportunità di avvicinarsi più direttamente ad un mondo diverso da quello degli .”addetti ai lavori” e ad una complessità umana che non è solo quella personale e familiare. Il lavoro artistico si può presentare, così, direttamente, nella sua funzione primaria, quella di una diversa e più libera comunicazione.”

Introduzione di Mirella Angotti

Un “grande” ha detto: “La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero. E’ l’emozione fondamentale che accompagna la nascita di ogni arte e di ogni scienza antiche. Colui che non la conosce e non sa più meravigliarsi o stupirsi è come morto, è come una candela che è stata smorzata”.

Noi ci stupiamo tutte le volte che un paziente posa lo sguardo su un quadro proprio nel momento in cui il trattamento è più doloroso; oppure quando il paziente, in una pausa tra un esercizio e un altro, volge la testa verso un’opera ed inconsapevolmente sorride.

Sento il mio cuore battere più forte per una gioia improvvisa quando mi capita di ascoltare fisioterapisti e pazienti chiacchierare tra loro di forme e colori, distogliendo per un po’ i loro pensieri gli uni dal lavoro, gli altri dai propri mali. L’incontro, quando è autentico, è emozione perché ci espone al mistero e l’emozione che nasce da un incontro autentico ha la forza di abbattere barriere e chiusure, di vincere la paura aiutandoci ad accogliere il nuovo. Lara Vinca Masini ci ha incoraggiato in questo e gli artisti si sono come mescolati al piccolo popolo di Alisé trasformandosi con la loro arte in terapeuti.

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