Il termine yoga, dalla radice sanscrita “yug” significa unire, legare assieme, utilizzare ed applicare; in Occidente, negli
ultimi decenni, ha assunto anche il significato di “integrazione” con lo scopo di indicare un lavoro che rende unico, non
separato, tutto ciò che compone l’essere umano (corpo, emozioni, mente, spirito).

Quando Patanjali, qualche decina di secoli or sono, compose l’opera chiamata “Yoga” lo fece con l’intento di offrire, a
chi aveva giuste motivazioni e buona volontà, uno strumento che indicasse il cammino verso la realizzazione del Sé
(l’Autorealizzazione). Considerato da alcuni un testo filosofico, da altri scientifico o psico-spirituale, quel che
sicuramente mette tutti d’accordo è la sua triplice natura; didattica, educativa e formativa. Per questo nessun lavoro che
facciamo per noi stessi, può prescindere dal corpo fisico.

Gli indù, da sempre, considerano il corpo come il Tempio dell’Anima ed è con questa finalità che nello yoga c’è una
parte che riguarda il lavoro sul corpo (asana). Non quindi un lavoro con finalità di solo benessere fisico, né edonistico,
ma rivolto a tenere pulito, sena scorie, un luogo che accoglie un gioiello cosi prezioso, l’Anima appunto.

Per una struttura di riabilitazione che fonda la sua attività sulla convinzione che la salute è il risultato del buon
equilibrio e dell’integrazione tra le varie componenti della personalità, lo Yoga diventa il naturale completamento alla
propria proposta terapeutica; i pazienti che hanno raggiunto gli obiettivi del loro percorso riabilitativo e gli allievi che
accedono ai corsi vengono aiutati a prendere coscienza del proprio corpo, dei suoi limiti, delle sue potenzialità e delle
tensioni che ne compromettono il benessere.

In un Centro dove si rieduca il corpo a riacquisire le proprie funzioni meccaniche, lo yoga apporta la propria concezione
di “corpo fisico” e propone un lavoro che guarda oltre, verso una diversa qualità della vita, scoprendo la dolcezza del
cuore, la chiarezza mentale, la possibilità di sereni rapporti umani.

Piero Bartolini