L’11 dicembre alle 16,30 presso il Centro Alise’ il team che segue la riabilitazione dei soggetti affetti da malattia di Parkinson e la presidente della Associazione Italiana Parkinson Patrizia Ciolli,hanno incontrato i pazienti ed i loro familiari intorno al tema fondamentale della diminuzione dell’autonomia ed il mantenimento di una buona qualità di vita. Ha partecipato anche l’ operatrice di Shiatsu Marinella Salerno che proprio a questo fine collabora attivamente con il team all’interno della struttura. L’incontro costituisce un aspetto del progetto che il Centro Alise’ ha predisposto per la riabilitazione dei pazienti affetti da malattia di Parkinson e che prevede tra l’altro incontri periodici con le famiglie. Hanno preso parte all’incontro circa 40 persone tra familiari e pazienti.
L’argomento ha suscitato molto interesse. Del resto, come qualcuno dei partecipanti ha sottolineato, la perdita più o meno graduale dell’autonomia personale è il “PROBLEMA” del paziente in relazione alla sua famiglia. Si è discusso su come gestire al meglio le tensioni emotive dei vari soggetti coinvoltI e gli aspetti pratici della quotidianità. Dopo una breve introduzione al tema da parte di Mirella Angotti (promotrice dell’evento) e di Patrizia Ciolli, il clima dell’incontro è apparso subito amichevole e partecipativo. Sia i familiari che i pazienti hanno mostrato di essere desiderosi di condividere esperienze, preoccupazioni ed ansie per il futuro. Molte le domande ai fisioterapisti, Irene Cioni e Alessandro Capra, sui comportamenti da adottare in relazione alle difficoltà motorie che la sindrome induce. Si sono messi a confronto età, temperamenti, situazioni familiari e stadi della malattia diversi tra loro. E’ stata sottolineata l’importanza di comunicare e condividere, di contrastare la tentazione ad isolarsi, di essere determinati nel partecipare ad eventi sociali e comunitari.
Ciò riguarda sia il paziente individualmente che i membri della famiglia più vicini a lui. Può non essere facile, ma è importante riuscire a trovare per sè stessi un tempo ed uno spazio personale. Molto positivi a questo riguardo sono stati gli interventi di alcuni pazienti che generosamente hanno voluto condividere il loro percorso interiore di consapevolezza offrendo così una traccia di un cammino possibile per tutti che possa portare ad apprezzare e gustare nonostante la malattia momenti di vita appaganti, ancora pieni di fascino e ricchi di gioie.